LA FARFALLA



LA FARFALLA CHE VOLTEGGIA INTORNO ALLA LAMPADA
FINCHE' NON MUORE....E' PIU' AMMIREVOLE DELLA TALPA CHE VIVE IN UN BUIO CUNICOLO

sabato 8 maggio 2010

 

  Sylvia Plath :

  


  IO SONO VERTICALE

 

  Ma preferirei essere orizzontale.

  Non sono un albero con radici nel suolo


  succhiante minerali e amore materno


  così da poter brillare di foglie a ogni marzo,


  né sono la beltà di un'aiuola


  ultradipinta che susciti grida di meraviglia,


  senza sapere che presto dovrò perdere i miei


  petali.

  Confronto a me, un albero è immortale


  e la cima di un fiore, non alta, ma più


  clamorosa:

  dell'uno la lunga vita, dell'altra mi manca 


  l'audacia.
  Stasera, all'infinitesimo lume delle stelle,

  alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi.


  Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso.


  A volte io penso che mentre dormo


  forse assomiglio a loro nel modo più perfetto -


  con i miei pensieri andati in nebbia.


  Stare sdraiata è per me più naturale.


  Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio,


  e sarò utile il giorno che resto sdraiata per 


  sempre:
  finalmente gli alberi mi toccheranno, 

  i fiori avranno tempo per me.




L'ACROBATA


Ogni notte quest’agile giovane donna
Riposa fra lenzuoli
A brandelli sottili come fiocchi di neve
Finché un sogno non ne solleva il corpo
Dal letto ad ardue sfide
D’acrobazie sul filo.

Tutta la notte in equilibrio
Con destrezza da gatta sulla perigliosa fune
In una sala gigantesca
Balla delicate danze
Allo schiocco di frusta ed al ruggito
Degli ordini del suo maestro.
Dorata, avanza precisa
Attraverso quell’aria greve.
Un passo e si ferma, sospesa
Al fulcro del suo gesto
Mentre grossi pesi le cadono attorno
Ed incominciano a volteggiare.
Addestrata a tal punto, la ragazza
Para l’affondo e la minaccia
Di qualunque oscillazione;
Con un improvviso slancio e una piroetta
Chiama l’applauso, la corda luccicante
Le affonda affilata in ogni coraggioso arto.
Poi, finito il difficile esercizio, fa un inchino
E serenamente si lancia giù
attraverso il pavimento di vetro
in salvo verso casa; ma, roteando occhi allenati
un domatore di tigri ed un pagliaccio sogghignante
si accovacciano, lanciandole palle nere.
Alti carri rotolano dentro
Con tuono di leoni; tutto s’adopera
Ed avanza sgraziato
Per intrappolare questa oltraggiosa leggera regina
E sbriciolare in atomi
Le sue nove vite cosi inafferrabili.
Ma lei s’accorge dello stratagemma
Di pesi neri, palle nere e carri neri
E con un’ultima abile finta salta
Attraverso il cerchio del suo rischioso sogno
Per balzar sù seduta del tutto desta
All’arrestarsi dello squillo della sveglia.
Ora come punizione per il suo talento
Di giorno è costretta a camminare temendo
I guanti d’acciaio del traffico, terrorizzata
Dalla paura che, per dispetto, tutta
L’elaborata impalcatura del cielo sopra la sua testa
Cada alla fine fragorosamente sulla sua fortunA





L'ASPIRANTE




Prima di tutto ce li hai i requisiti?
Ce l'hai
un occhio di vetro, denti finti o una gruccia,
un tirante o un uncino,
seni di gomma, inguine di gomma,

rattoppi a qualcosa che manca? Ah
no? E allora che mai possiamo darti?
Smetti di piangere.
Apri la mano.
Vuota? Vuota. Ma ecco una mano

che la riempie, disposta
a porgere tazze di tè e sgominare emicranie,
e a fare ogni cosa che gli dirai.
La vorresti sposare?
È garantita,

ti tapperà gli occhi alla fine della vita
e del dolore.
Con quel sale ci rinnoviamo le scorte.
Vedo che sei nuda come un verme.
Che te ne pare di questo vestito-

Un po' rigido e nero, ma niente male.
Lo vorresti sposare?
È impermeabile, infrantumabile, abile
contro il fuoco e imbombardabile.
Credi a me, ti ci farai sotterrare.

E adesso, scusa, hai vuota la testa.
Ho la cosa che fa per te.
Su, su, carina, esci fuori dal guscio.
Ecco ti piace questa?
Nuda per cominciare come una pagina bianca

ma in venticinqu'anni d'argento,
d'oro in cinquanta, potrà diventare.
Una bambola viva, sotto ogni aspetto.
Sa cucire, sa cucinare,
sa parlare, parlare, parlare.

E funziona, non ha una magagna.
Qua c'è un buco, che è una manna.
Qua un occhio, una vera visione.
Ragazzo mio, è l'ultima occasione.
La vorresti sposare, sposare, sposare?

 



ENTRATE PURE A CURIOSARE...
MA CON LEGGEREZZA,SENZA TROPPO CRITICARE