LA FARFALLA



LA FARFALLA CHE VOLTEGGIA INTORNO ALLA LAMPADA
FINCHE' NON MUORE....E' PIU' AMMIREVOLE DELLA TALPA CHE VIVE IN UN BUIO CUNICOLO

domenica 29 agosto 2010

..E CONTINUANO A FARE GUERRE

WILFRED OWEN

 Futilità




Spostalo nel sole
Una volta il suo tocco lo svegliava gentilmente,
A casa, sussurro di campi non seminati.
lo svegliava sempre, perfino in Francia,
Fino a questa mattina e a questa neve.
Se qualcosa potesse svegliarlo adesso
Il gentile vecchio sole lo saprebbe.
Pensa come risveglia i semi,
Svegliò, una volta, il cuore di una fredda stella.
Sono i suoi cari arti, i suoi fianchi
ricchi di nervi, ancora caldi, così difficili da muovere?
È stato per questo che il cuore è diventato grande?
Oh, per quale ragione faticarono gli sciocchi raggi del sole
Per interrompere il sonno della terra?





Io vidi l’arco della bocca rossa e la caduta
come un Sole tramonta, la sua ultima ora.
Guardai la ritirata trionfale del saluto
tra le nubi, metà piacere, metà ira.
Un ultimo splendore arse il Cielo e le guance.
Dagli occhi poi uscirono le stelle fredde, luci
antiche e molto chiare, in cieli nuovi.




Piegato in due, come vecchi mendicanti sotto i sacchi,
  chi è fuori allenamento, tossendo come streghe, abbiamo maledetto nel fango,
  Fino a che l'infestazione bagliori voltato le spalle,
  E verso il nostro lontano riposo cominciammo ad arrancare.
  Gli uomini marciavano addormentati. Molti avevano perso i loro stivali,
  Claudicanti, calzati di sangue. Tutto è andato zoppo, tutti i ciechi;
Ubriachi di fatica; sordi persino al fischi
  Di gas-conchiglie cadere dolcemente dietro.
Gas! Gas! Gas! Gas! Presto, ragazzi! Un'estasi di maldestro,
, I goffi elmetti appena in tempo,
Ma qualcuno continuava a gridare ea inciampare
  E dibatte come un uomo nel fuoco o in calce.
, Dim attraverso i vetri appannato e la densa luce verde,
  Come sotto un mare verde, lo vidi annegare.
  In tutti i miei sogni, davanti ai miei occhi smarriti,
Si tuffa verso di me, cola giù, soffoca, annega.
  Se in qualche orribile sogno anche tu potessi metterti al passo
  Dietro il furgone in cui lo buttò dentro
  E guardare i bianchi occhi contorcersi sul suo volto,
Il suo volto appeso, come un demonio sazio di peccato;
Se si potesse sentire, ad ogni sobbalzo, il sangue
come il cancro, amari come il rigurgito
  Di vile, incurabili piaghe su lingue innocenti,
  Amico mio, non ti dico con tanto compiaciuto fervore
Per i bambini ardente gesta disperate,
  La vecchia menzogna: Dulce et decorum est
Pro patria mori . Pro patria mori.




ENTRATE PURE A CURIOSARE...
MA CON LEGGEREZZA,SENZA TROPPO CRITICARE